venerdì 13 giugno 2008

Leox il meccanico 1: cambiare la leva della frizione

Sì, va beh, forse il titolo del post è un po 'esagerato. Insomma, meccanico è una parola grossa.
Ma volete mettere la soddisfazione!? Oggi ho cambiato, da solo (!), leva della frizione e pasticche del freno anteriore 0_0 (...quelle del freno posteriore, beh, sarebbe stato più difficile visto che la Giallina dietro ha un modernissimo TAMBURO!)
La mattinata 'meccanica' è cominciata sostituendo la leva della frizione. Nulla di spettacolare per uno che sia pratico, ma per me che fino a qualche mese fa non aveva MAI osato nemmeno pensare di mettere le mani su un mezzo a due ruote, insomma, è già una bella soddisfazione.
Qualche giorno fa ero stato da Anelli & Tondini, qui a Firenze, per sostituire gli attacchi della visiera al mio integrale Suomy (gran casco!) ne avevo approfittato per comprare la leva, non originale, e le pasticche, per la cronaca delle Carbone Lorraine sinterizzate (non ho sottomano la confezione, magari domani scrivo quale modello sono).
Insomma, stamani ho un po' di tempo a disposizione e decido di provare a fare il meccanico. Prima mi cimento con la leva della frizione, che era spezzata in punta. Con determinazione e attenzione studio bene il da farsi e poi procedo. Mi rendo subito conto che per accedere al dado inferiore della leva devo prima allentare l'intero blocco sul manubrio. Fortuna che ho la chiave a brucola della misura giusta. Poi devo svitare le due viti che fissano l'interruttore dlla leva; non pensavo nemmeno esistessse tale interruttore. Probabilmente è quello che permette di accendere il motore con la marcia ingranata e la la frizione tirata. Fortunatamente la leva può essere sostituita senza toccare nemmeno il cavo della frizione. Una grana in meno. A questo punto il più è fatto: si toglie la vecchia leva (sfilandola con un po' di difficoltà e un goccio di crc, e stando attenti a non far schizzare via la molla 'nascosta' in un buchino) e si mette la nuova. Si riavvita tutto e si parte ^_^

Ben diverso il cambio delle pasticche, ma ve lo racconto nel prossimo post...

6 commenti:

Demonio Pellegrino ha detto...

leox meccanico, sei sicuramente più capace di me. io per mettere i coprimano sulla vstrom ho bestemmiato in cento lingue e alla fine ho anche rimesso male il cavo della frizione che secondo me ora non tira piu' abbastanza...

mah.

leox ha detto...

Boh, forse è stata solo fortuna, ma mi sono reso conto che, con un po' di attenzione, sulla ER5 si può cambiare la leva senza toccare il cavo, che appunto non è attaccato alla leva stessa ma ad un elemento che viene messo in trazione dalla leva per contatto...
Comunque, se mai un giorno dovessi imparare a registrare il cavo, ci scrivo un post, così sistemi anche la Strom ^_^

Demonio Pellegrino ha detto...

mi tornera' utile...

sulla mana non mi azzardo a toccare assolutamente nulla. capace scoppia se uno tocca il fusibile sbagliato...

leox ha detto...

Sì. E' un problema delle moto di oggi, credo. Oddìo, la leva della frizione per Clarabella non sarà mai un problema ^_^, mentre le pasticche rimarranno per un po' le stesse su tutte le moto. Ma tutto il resto credo sia più difficile da gestire, tra elettronica, iniezione, centraline e così via. Uno dei prossimi step che mi piacerebbe affrontare è la regolazione dei carburatori. Quando ho portato la Giallina al tagliando dei 18000, i meccanici mi dissero che avevano fatto un po' di regolazioni (non ricordo bene a cosa, mi pareva arabo) ed effettivamente la Kawa andava davvero un po' meglio. Su una moto di oggi una cosa del genere non è possibile, a meno che tu non sia proprio esperto e non abbia gli strumenti/computer adeguati. Ma a quel punto probabilmente sei un'officina 0_0

Demonio Pellegrino ha detto...

e ti grantisco che non lo sono...

leox ha detto...

Guarda, per conferma ti dico che stamattina ho parlato 5 minuti con un amico che lavora alla BMW Motorrad di Firenze, un tipo che in moto va fortissimo (mi dicono) ma che ha la testa parecchio sulle spalle; un'abbinata rara anzicheno. Quando gli ho mostrato orgoglioso il lavoro al freno e alla frizione, mi ha fatto i complimenti, ma quando gli ho accennato alla volontà di cimentarmi col motore ha frenato, anzi inchiodato decisamente. Mi ha fatto confermato che: primo, ci vuole tanta esperienza; secondo, ancora ancora con la Giallina, che è una moto di vecchia concezione, con pazienza si può imparare a fare una buona manutenzione, ma con una moto moderna per mettere mano a certe cose ci vuole davvero il computer, quindi...lasciamo lavorare chi lo sa fare.
Ripenso a che tipo di libro avrebbe scritto Robert Pirsig oggi; chissà come la sua teoria sulla qualità riferita alla manutenzione della motocicletta si potrebbe applicare ad una moto che, per problemi intrinseci, non si lascia curare se non da tecnici dotati dei necessari strumenti...o tempora, o mores...