giovedì 18 dicembre 2008

Due ruote nel web

Dopo giusto un paio di mesi che latito non solo su La Giallina ma anche dai blog amici, ecco un post lampo: Walter (Willy) e Carmelo (Melus) mi hanno avvertito che l'indirizzo del loro bel blog sul mondo delle moto e dei motociclisti è cambiato: ne approfitto per aggiornare il link (sulla destra) e avvertire anche i miei venticinque lettori...
Il nuovo indirizzo è: www.dueruotenelweb.it.

Per chi non lo conoscesse ancora, un'occasione per visitare un blog che trasuda passione, ma anche buon senso e profonda conoscenza di questa splendida invenzione: un motore, un telaio, due ruote...

venerdì 17 ottobre 2008

Kawa ER6n MY09 (ancora più gialla!)




P.S.
Perdonate l'elaborazione ridicola, ma le ho fatte di getto in 60 secondi...
:-)

sabato 11 ottobre 2008

Kawasaki ER6n MY2009 gialla



Ecco che mi è ripresa la voglia di ER6n...
E' una moto che mi è piaciuta da subito, anche se ho sempre ritenuto che alcuni dettagli avrebbero potuto essere diversi. Per il resto, segue una concezione motociclistica che da molti punti di vista mi si addice: agile, leggera, potente quanto basta (anche se magari una manciata di CV in più...).
Kawasaki, dopo tre anni passati ad aggiornare i colori, per il MY'09 propone un più sostanzioso aggiornamento. Fari anteriore e posteriore, serbatoio, strumentazione...le modifiche danno alla piccola nuda e alla sorella 'vestita' ER6f un'aria un po' più cattiva, senza però ricalcare le linee ipertrofiche delle ultime Z750 e Z1000.
Belle anche le colorazioni scelte: nero, bianco, arancio. Da notare che con questo MY anche il motore color nero contribuisce al diverso e più 'cattivo' aspetto generale.

Qui però vedete la ER6n MY'09 così come la vorrei io: GIALLA. Si tratta ovviamente di una mia veloce elaborazione sulla base delle foto originali tratte da Kawasaki.
Che ne dite?

domenica 5 ottobre 2008

Harley-Davidson XR 1200 Sportster: una prova veloce






Domenica mattina, in occasione dell'open day indetto da H-D, sono riuscito a provare per un quarto d'ora la nuova Harley XR 1200. Trattasi come probabilmente sapete del modello più sportivo della famiglia Sportster, ispirato al mito della XR 750 da flat-track e prodotta per il mercato europeo (almeno sembra).
Ero un po' emozionato perché era la mia prima volta in sella ad una Harley, e checchè se ne voglia dire una Harley è pur sempre una Harley. A me non piacciono così tanto a dire il vero, ma non nego che, almeno da ferme, esercitino un certo fascino.
All'arrivo presso il concessionario di Firenze, ad aspettare c'erano già sei o sette moto, tutte H-D tranne una BMW e una bella Triumph Thunderbird 900 tre cilindri.
Alle 10.30 si aprono le porte e un ragazzo esce con una XR 1200 nero-arancio; presentandocela a grandi linee, racconta che 'al banco', in concessionaria, hanno misurato 86 Cv. Sottolinea come H-D in genere non si esprima su questi dati; effettivamente di solito la potenza pura non sembra essere il primo pensiero di chi si accinge ad acquistare una Harley-Davidson.
Ho un po' di fretta, quindi mi faccio avanti e chiedo come si procede per il test drive. Il tipo mi fa una fotocopia della patente, firmo l'assunzione di responsabilità e un altro ragazzo mi portafuori; mi spiega giusto quel paio di cose 'obbligatorie', e mi ritrovo in sella col motore che sormione ammicca sotto di me.
Parto, e mi accorgo subito di come quel motore 'sotto' ci sia tutto. La frizione stacca presto, e la Harley tende a scappar via con prontezza. Un po' di difficoltà ad inserire la seconda mi porta subito ad evidenziare quello che alla fine per me resterà il difeto più grosso: il cambio è duro e rumoroso, ma è soprattutto la distanza fra pedana e leva a rendermi difficoltosa la cambiata. Forse, penso, il tutto è stato pensato per i mastodontici stivali con l'anima d'acciaio che spesso indossano gli harleysti...per ma, invece si è trattato di un impiccio, almeno nei primi metri. Se faccio il confronto con la Giallina, nella piccola Kawa il piede si trove istintivamente nella posizione ideale, con la leva tra l'attaccatura fra metatarso e dita; con la XR 1200, invece, speso ho dovuto cambiare col dorso del piede...
Passiamo alla posizione di guida: qui devo dire che alla H-D hanno fatto un bel lavoro. Il manubrio è molto largo, all'inizio può un po' sconcertare; in pratica però le larghe leve ti fanno sentire la moto 'in mano'. Insieme al baricentro basso ciò fa sembrare leggeri i 250 Kg e passa della XR. Nelle curve a bassa velocità nessun problema, così come nelle rotonde. Non so nel traffico, perché durante la prova non ne ho trovato, ma nell'insieme questa H-D sembra piuttosto maneggevole.
La sella è dura, poco imbottita: temo che a lungo andare possa creare qualche problema.
I comandi sono intuitivi, con una freccia per lato a cui ci si deve un attimo abituare. La scarna strumentazione, invece non mi ha entusiasmato: bene il grosso contagiri (con zona rossa a partire dai 6000 giri), ma il piccolo display digitale laterale mi è sembrato bruttino e poco leggibile, così come le spie.
Il motore c'è, senza dubbio. Ha tanta coppia e quindi un bel 'tiro': si può accelerare con tanto gusto, senza che per questo la XR intimorisca con comportamenti scorbutici di sorta. Mi ha ricordato un po' il 1000 DS della Ducati GT 1000, forse un po' meno gustoso ma un pelo più elastico. Oviamente il grosso bicilindrico a V da 1200 cc vibra molto, e questo si sente al manubrio e soprattutto sulle pedane. può essere che in autostrada sia stancante.
Il rumore dello scarico è un cupo 'pernacchione' non spiacevole, ma mi aspettavo qualcosa di meglio. Più suggestivo il rombo del motore fra le gambe...c'è da dire che la moto era 'tutta chiusa', per dirla con le parole di uno dei ragazzi. Magari con qualche piccola modifica il sound migliora.
La ciclistica. Boh?Non l'ho provata certo in modo da testare i limiti, quindi preferisco non dire di più, se non che la moto non mi ha mai dato l'impressione di creare problemi. Anzi, nonostante guidassi con cautela, la XR 1200 dà una certa confidenza che ti invita a spingere col gas. Merito forse anche delle gomme, delle Dunlop Qualifier su cerchi (a razze) da 18".
Frenare, la Harley frena bene. Mi avevano detto che queste moto avessero dei problemi ma questo modello, almeno alle basse velocità (al massimo 130 Km/h in un breve tratto autostradale) mi sembra a posto.

Conclusioni: è una moto che ora come ora non prenderei mai in considerazione per l'acquisto, anche perché 12000 euri non sono propriamente noccioline. Eppure l'ho provata molto volentieri, e mi ha fatto venire la voglia di provarla più a fondo e in altre situazioni, per almeno 2/3 ore. Vorrrei vederla su qualche bel passo appenninico.
L'impressione che ho avuto è quella di una moto da mettere in terza e da guidare senza strapazzi, in modo rotondo. Vista l'elasticità del motore, penso che questo stile di guida sia il più appagante.

Estetica: che dire? Il giudizio è personalissimo, ma a me non fa impazzire. E' indubbiamente na Harley, e la somiglianza con la XR 750 è suggestiva. Il bicilindrico a V è lì dove te lo aspetti, l'insieme non è male. Il lato destro, con i due tuboni e gli scarichi, è quello cheh preferisco. Però tutto ciò non basta a farmi esclamare: 'LA VOGLIO!'

Pregi
- Motore corposo
- accelerazione
- maneggevolezza (per essere una Harley...)

Difetti
- cambio
- posizione lave/pedane
- piccoli dettagli, come la posizione del cavalletto o il blocco accensione con chiave cilindrica, che dà l'impressione di poter essere 'sputata' direttamente nel tombino di turno...
- strumentazione

Un ultima cosa.
Risalire sulla Giallina per tornare a casa è stato notevole: a parte il fatto che mi sembrava di essere su una bici, nel bene e nel male, le sensazioni sono proprio diverse: Il piccolo bicilindrico Kawasaki, gustoso in velocità sopra i 6/7000 giri, ai bassi regimi è proprio piantato. Il 1200 a V H-D, di contro, è bello proprio in basso, ma sopra i 6000 non vale proprio la pena di andare.
Tutto il resto, dalla posizione di guida al comfort, è esattamente il contrario. Due moto, due filosofie.

fonte foto: Harley-Davidson

giovedì 2 ottobre 2008

Ducati Sport 1000 MY 2006 Special


Trovo che già la base di partenza sia splendida, le modifiche poi sono veramente belle. Al di là dei discorsi sulle moto pratiche, questa special la vorrei parecchio ;-)

L'ho trovata a questo indirizzo: http://www.rocketworld.org/ducati_2006_sport_classic.htm

mercoledì 1 ottobre 2008

Giappone Vs. Resto del mondo: Tanto a poco

Prendo spunto dal tragico post di Demonio Pellegrino sulle sue disavventure con la Mana.
Premetto che non ho grande esperienza personale di moto, quindi ammetto di parlare anche per interposta persona. Premetto anche che, pur contento della mia Giallina, non passa giorno in cui non pensi di passare ad un'altra moto. Che ci volete fare, come ho detto da questo punto di vista sono un po' puttana.
Il fatto di voler cambiare moto mi porta ad interessarmi molto del panorama attuale, ed a scambiare ben più di quattro chiacchiere con persone che usano la moto, e spesso ci lavorano, da moltissimi anni.
In particolare, un amico che lavora da tanto in BMW mi consiglia e mi aiuta, e spesso lo stresso con discussioni su moto di vario genere, su quanto siano affascinanti certi modelli piuttosto che altri. Lui sorride, e alla fine mi spiega sempre il suo punto di vista: gli unici a fare le moto per bene sono i giapponesi. Per una semplice ragione: le giapponesi vanno TUTTE UGUALMENTE BENE, una volta uscite di fabbrica. Cioè: al di là dell'aspetto prettamente emozionale, per cui io posso preferire una Triumph piuttosto che una Ducati o anche una Yamaha, quello che il mio amico vuol dire è che i giapponesi, a differenza della media delle altre Case, si preoccupano non solo di fare moto (belle o brutte, non è questo il punto), ma anche e soprattutto di far sì che funzionino TUTTE bene, non due sì e una no.
Tra l'altro, in secondo piano ma nemmeno tanto, sta anche il fattore prezzo. Le giapponesi a parità di prestazioni, o se preferite di collocamento sul mercato, costano meno, sia all'acquisto sia (soprattutto) come manutenzione, perché danno meno problemi.
Sorvolo su cosa pensa delle BMW in particolare: lavorandoci tutti i giorni, mi dice, vede una tale quantità di moto rientrare, anche nuove, con una serie di problemi che non ti aspetteresti da prodotti così cari e TEDESCHI.

E qui sorge uno dei miei dilemmi: dovendo acquistare una nuova moto, che fare?
Dovessi seguire solo l'emozione, direi Triumph, Ducati, magari anche Guzzi (ma non solo). Se però devo seguire ancheil filone del ragionamento pratico, mi accorgo che ci sono moto giapponesi che probabilmente fanno più al caso mio. Due su tutte: Kawa ER-6n, la più equilibrata ed economica, e Suzuki GSR 600 (rigorosamente tutta nera; come mai alla Suzuki le uniche moto belle sono nere? penso allo Strom Demonio Pellegrino, ad esempio...o anche alle GSX-R). Sono mote che costano il giusto nuove, ed ancor meno usate...
Boh, tanto per adesso non se ne parla; o meglio, se ne parla e basta, ché la famiglia ha altri progetti ;-)
...e poi non vorrei la Giallina se la prendesse!

Lampeggi

martedì 30 settembre 2008

Triumph Thruxton (ovviamente gialla...)


Oh, quant'è bella! Se dovessi comprare una moto hic et nunc sarebbe lei.
Ovviamente come motociclista sono un po' puttana, quindi ciò che è vero oggi, domani probabilmente non lo sarà più ;-)

Fonte foto: Triumph; elaborazione gialla: Leox

venerdì 19 settembre 2008

Riccardo Patrese e signora, Jerez de la Frontera

Come da titolo, un giro sul circuito di Jerez a bordo di una Honda Civic Type-R. Alla guida Riccardo Patrese, guest star la signora Patrese nel ruolo del passeggero. Peccato che non si avverta bene la velocità della macchina, ma il comportamento della signora dice tutto...
Io di Patrese apprezzo moltissimo il serafico sorriso, l'aplomb quasi british...

giovedì 18 settembre 2008

[Off Topic] Facebook

Come da titolo: da oggi (ieri?) mi trovate su Facebook.
Ero curioso, non ci capisco gran ché...
Sono stato contento che i primi due amici siano stati due blogger: Gandalf (Memento audere semper) e AlePasko (Come se fosse antani...). Grazie per l'accoglienza ;-)
Beh, ci si vede anche lì...

lunedì 15 settembre 2008

Paralisi

Appunto.
E sì che ne avrei di cose da scrivere...
Eppure non riesco a vincere l'inerzia. Cheppalle.
Anche nel commentare gli altri blog amici (o meglio nel NON commentare), stessa cosa: le parole non stanno al passo coi pensieri, e desisto. Piuttosto che scrivere cagate fraintendibili. Cheppalle.

Vabbé, ora ricomincio...

venerdì 1 agosto 2008

Stand-By

Come da titolo, mi concedo qualche giorno di ferie...
In realtà in quest'ultimo mese avrei avuto qualcosa da scrivere, ma boh...non ero molto ispirato.
Succede.
Quando torno, vorrei raccontarvi qualcosa sui cavi del gas della mia Kawa, di come si rompano e di come si possano cambiare con un po' di fiducia in se stessi.
E anche di un bel giro sui 'soliti' passi fra Mugello ed Emilia-Romagna...

Saluti :)

venerdì 20 giugno 2008

Pasticche freno Carbone Lorraine SBK5+: prime impressioni

Ho percorso circa 80/100 Km dal cambio delle pasticche con le nuove Carbone Lorraine SBK5+.
Le impressioni sono molto buone. Premetto che ovviamente nei primi 40/50 Km non ho forzato la frenata seguendo il consiglio di amici e forum, in modo da permettere il naturale 'assestamento' ed impedire una nefasta vetrificazione che le renderebbe inutilizzabili; inoltre ho guidato prevalentemente in città, con poche fugaci passate su strade statali con qualche curva in più.
Devo dire che adesso la frenata mi pare ottima, considerato che la Giallina non è mai stata un mostro nelle 'staccate'. Non parlo tanto egli spazi d'arresto, quanto della sensazione di maggiore controllo; l'attacco della frenata è più modulabile, e se si pinza più a fondo la risposta è sempre piuttosto sicura. E' chiaro che non bisogna MAI scordarsi di essere su una ER5, e non su una supersportiva; quindi meglio andare un po' più piano senza doversi affidare al piccolo disco spremendolo inutilmente.
L'unica cosa che aggiungo è che adesso quando freno a bassa velocità, senza strizzare a fondo la leva voglio dire, si sente un discreto fischio che nei primi Km non c'era. Il mio amico Paolo dice che all'inizio è normale; aspetterò ancora un po' di Km...
Tra l'altro sempre Paolo mi aveva suggerito altre marche di pasticche, forse pensando di farmi risparmiare. Ha commentato l'acquisto delle SBK5+ molto positivamente ("anche troppo...l'avrai pagate un monte..."). Io le ho comprate insieme ad altre cose, ma credo di averle pagate tra i 30 ed i 35 euro, da Anelli & Tondini a Firenze.

domenica 15 giugno 2008

Un campione a Firenze (...anzi due!): Capirossi e Gramigni al Suomy Day





Come si evince dalle foto, sabato mattina a Firenze c'era Loris Capirossi. Da Anelli & Tondini, negozio popolarissimo fra i motociclisti fiorentini, avevano allestito una piccola presentazione Suomy e Loris, che in MotoGP indossa un casco di tale marca, era il testimonial d'eccezione.
Ero stato in negozio qualche giorno fa, per le pasticche dei freni, e mi avevano avvertito dell'evento. Probabilmente per un altro non mi sarei scomodato; per Loris invece l'ho fatto volentieri, perché è il mio motociclista preferito da molti anni, praticamente da quando vinse il suo primo mondiale in 125. Per una breve biografia di questo grande motociclista, tre volte campione del mondo (e resto dell'idea che senza l'incidente con Gibernau, due anni fa, potevano forse essere quattro), vedete da voi su Wikipedia.
Che dire? Come mi era stato riferito da amici che l'avevano incontrato in passato, talvolta anche sui passi a divertirsi, Loris si è dimostrato veramente tranquillo. Insomma, non se la tirava per niente. Naturalmente firmava autografi e si prestava a farsi scattare foto insieme ai fans, senza dare l'impressione di essere infastidito. Alla fine ho ceduto anche io alla tentazione dell'autografo sul posterino di Loris in piega con la Suzuki da MotoGP, però non me la sono sentita di chiedergli una foto insieme. Eccheccavolo, c'ho una certa età, ormai ^_^
Dopo un po', arriva uno col Tmax, parcheggia nel cortile per l'occasione chiuso al pubblico, si sfila il casco e subito Loris gli va incontro e lo saluta, baci e abbracci e pacche. Io mi chiedo ('gnorante che non sono altro) chi sia 'sto capellone col nasone. Da come si parlano lui e Loris intuisco che deve aver a che fare con le moto. Gira che ti rigira, tra un discorso e un altro capisco che si tratta di Alessandro Gramigni. Un altro campione del mondo!!! (125 cc., 1992).
Insomma, due campioni del mondo al prezzo di uno, mica male.
Concludo con l'imbarazzante cronaca del momento in cui ho parlato con Loris. Uno si immagina frasi clamorose, di un'intensità tale da rimanere scolpite nel tempo. Ti prepari, fai le prove mentalmente, e al momento giusto te ne esci con un "Loris...mpfff...au...gr...fo"; nonostante il volume da radio a galena, Loris comprende e chiede "A chi?". "Leox" rispondo, sempre ad un volume da puffo, ed infatti Loris stavolta falla e scrive "A Leo". Nel frattempo farfuglio roba intelligentissima e originale tipo "tiseguodaunmonteditempo(pausa infinitesimale)abbiamolastessaetà..." e lui, giuro, riesce a sembrare davvero stupito e contento, e mi fa: "Davvero? Grande!". Grande? Io? ^_^
No, Loris. Grande, tu. Sul serio. Piacere di averti incontrato, spero un giorno di incontrati magari alla Raticosa o al Muraglione. Lamps...

sabato 14 giugno 2008

Leox il meccanico 2: cambiare le pasticche

Eccoci alle pasticche!
Innanzitutto cosa ho comprato: sono delle Carbone Lorraine SBK5+
Dalla descrizione sembrerebbero per moto sportive...boh, speriamo che non abbiano bisogno di essere troppo calde per funzionare bene; visto anche che uso la Giallina spesso per brevi spostamenti cittadini (e vero anche che in città si va più piano e non si frena 'al limite'...).
Una caratteristica di queste pasticche sinterizzate è che non contengono nichel.
Ad ogni modo vedremo come si comportano.

Il montaggio
Era la prima volta che affrontavo un intervento su un componente importante della moto come i freni, quindi prima di iniziare sono stato in dubbio se aspettare e farmi aiutare da un amico esperto. Poi ho deciso di provare. In ogni caso, se non avessi saputo concludere, avrei potuto aspettare l'intervento del 'meccanico' (grazie Paolo!).
Mi sono subito reso conto che per smontare la pinza mi mancava una chiave esagonale 12. Quindi la compro e torno in 'officina'. Anche con la chiave, smontare la pinza non è impresa da poco: mi servono pazienza, forza e un po' di CRC. Dopo qualche minuto però la pinza penzola vicino al disco, e posso provare a togliere le pasticche vecchie. Anche qui, impresa non facile, perchè mi ci vogliono dieci minuti buoni a togliere il fermo (la regia mi suggerisce 'coppiglia'). Ad ogni modo, il fetido fermo infine si sfile le le due pasticche vengono via. A questo punto, il difficile non è tanto posizionare le nuove, quanto far rientrare i pistoncini. Se questi non rientrano un po', il maggior spessore delle nuove pasticche impedisce il riposiizonamento della pinza sul disco.
Fortunatamente mi ricordo del suggerimento di Paolo: svito il tappo del liquido freni, sul manubrio (con estrema cautela perchè non entri sporco); questo chiaramente allenta la pressione sui pistoncini, che ora con l'aiuto del cacciavite come leva e di un panno per non sciupare niente, rientrano quel tanto che basta per far posto alle pasticche.
Siamo alla fine: si richiude il serbatoio del liquido freni, si rimonta la pinza, si pompa un po' sulla leva per ripristinare la funzionalità ed il gioco è fatto.
L'unica cosa è che le nuove pasticche mi sembrano un po' troppo vicine al disco, tanto che a moto ferma, sul cavalletto centrale, la ruota appare leggermente frenata. Tuttavia in strada sembra tutto ok, quindi adesso, dopo 20/30 Km, controllerò.
Naturalmente per adesso sto frenando con molta cautela, come suggerito da amici, forum e buon senso.
Di questa mattinata da 'meccanico', anche se ho impiegato due ore per una cosa che un professionista farebbe in venti minuti, mi resta la grandissima soddisfazione di aver fatto tutto da me. Che non è poco, anche economicamente.

Saluti ^_^

venerdì 13 giugno 2008

Leox il meccanico 1: cambiare la leva della frizione

Sì, va beh, forse il titolo del post è un po 'esagerato. Insomma, meccanico è una parola grossa.
Ma volete mettere la soddisfazione!? Oggi ho cambiato, da solo (!), leva della frizione e pasticche del freno anteriore 0_0 (...quelle del freno posteriore, beh, sarebbe stato più difficile visto che la Giallina dietro ha un modernissimo TAMBURO!)
La mattinata 'meccanica' è cominciata sostituendo la leva della frizione. Nulla di spettacolare per uno che sia pratico, ma per me che fino a qualche mese fa non aveva MAI osato nemmeno pensare di mettere le mani su un mezzo a due ruote, insomma, è già una bella soddisfazione.
Qualche giorno fa ero stato da Anelli & Tondini, qui a Firenze, per sostituire gli attacchi della visiera al mio integrale Suomy (gran casco!) ne avevo approfittato per comprare la leva, non originale, e le pasticche, per la cronaca delle Carbone Lorraine sinterizzate (non ho sottomano la confezione, magari domani scrivo quale modello sono).
Insomma, stamani ho un po' di tempo a disposizione e decido di provare a fare il meccanico. Prima mi cimento con la leva della frizione, che era spezzata in punta. Con determinazione e attenzione studio bene il da farsi e poi procedo. Mi rendo subito conto che per accedere al dado inferiore della leva devo prima allentare l'intero blocco sul manubrio. Fortuna che ho la chiave a brucola della misura giusta. Poi devo svitare le due viti che fissano l'interruttore dlla leva; non pensavo nemmeno esistessse tale interruttore. Probabilmente è quello che permette di accendere il motore con la marcia ingranata e la la frizione tirata. Fortunatamente la leva può essere sostituita senza toccare nemmeno il cavo della frizione. Una grana in meno. A questo punto il più è fatto: si toglie la vecchia leva (sfilandola con un po' di difficoltà e un goccio di crc, e stando attenti a non far schizzare via la molla 'nascosta' in un buchino) e si mette la nuova. Si riavvita tutto e si parte ^_^

Ben diverso il cambio delle pasticche, ma ve lo racconto nel prossimo post...

mercoledì 28 maggio 2008

[Off Topic] KanemuKKha

Senza parole. Cazzeggiavo sul blog Maestrini per caso. Il titolo del post, 'I segni di una resa invincibile', mi scuote e mi riporta indietro di tanti anni, a quando campavo di cose mai più viste, come le storie e i disegni di Paz. Poche righe, e mi capita addosso Canemucca/Kanemukkha/Makkox. Potente. Dove ho vissuto fino a ieri?

Pasticche...

Ieri chiedo ad un amico:"Come si fa a saper quando si devono cambiare le pasticche dei freni?" Lui strabuzza gli occhi, con discrezione per non ferirmi troppo, e risponde che i freni cominciano a fischiare, ma soprattutto che basta guardare 'a vista' e vedere quanto sono consumate. Dopodiché, si china, scruta, e mi dà 500 Km di vita.
Gentilissimo, si offre di aiutarmi a cambiarle, visto che deve lavorare anche alla sua Suzuki. Ringrazio, e gli chiedo se è molto difficile farlo da soli. No, dice, sarà un lavoro di un quarto d'ora...Mi snocciola una serie di passaggi che mi fanno seriamente ripensare all'opportunità di affrontare l'impresa da solo. Insomma, si tratta pur sempre dei freni. Se scazzo, poi vado a dritto...
Comunque, stay tuned, ché prima o poi qualcosa dovrò fare...

domenica 18 maggio 2008

[Off topic] Fiorentina in Champions (in culo ai'Mmilanne): GODO!



Epperuna volta si gode!
Dopo l'amarezza della Uefa, almeno un obbiettivo raggiunto. E raggiunto sul campo. Senza regali, né dal Torino né dal Milan (e figuriamoci se un vinceva!).
Ora si gode. Poi si vedrà.
Augh!

martedì 13 maggio 2008

Degli inutili spregi e del karma



Oggi, all'uscita dal lavoro, ho trovato questa bella situazione. Bozzo sul serbatoio con crettatura e parziale asportazione della vernice, lussazione della leva del freno anteriore.
Già quando avevo l'SH 150 avevo subìto piccoli traumi, tipo specchietto rotto o sella tagliuzzata (il primo ci può stare, la seconda no, perché era evidentemente fatto a spregio). Mi però una cosa così grave.
Inutile incazzarsi più di tanto. Non mi ricordo con esattezza quale scooter del kaiser fosse parcheggiato accanto alla Giallina, buon per il proprietario. Tra l'altro, ha danneggiato in modo minore anche lo scooter alla sua destra oltre alla mia moto.
Mi fumano ancora le palle, ma anche questo ci sta.
Solo una parola voglio ricordare all'autore del prode gesto. Karma. Stai pur tranquillo che, alla lunga, proverai la stessa incazzatura. Certo, da parte mia mi auguro con benevolenza che in questo momento tu stia cacando sangue seduto sul cesso, fra lancinanti spasmi e domande del tipo "Dio, perché mi hai abbandonato?". E per dirla con Alex Drastico, "che in un momento di allegria, per quanto tu possa fare bella mostra del tuo eterno e idiota sogghigno mettendoti in risalto con una risata crepuscolare ti venga un "raschio" in gola talmente potente che a forza di tossire ti si scolli il velopendulo e in caduta libera lungo l'esofago ti vada a tappare nell'ordine: polmoni, bocca dello stomaco e buco del culo". Ma anche se così non fosse, anche se non è oggi e forse non sarà domani, stai pur tranquillo che le cagate che hai fatto, un giorno le cagherai a tua volta.
E un ultima cosa.
Io con un po' di pazienza ed esborso di dindi posso aggiustare il danno, tu con niente al mondo puoi aggiustare quella pochezza di uomo che ti ritrovi ad essere.

Ai lettori di questo umile blogghettino, portate pacienza per lo sfogo. Domani è un altro giorno. 'notte.

lunedì 12 maggio 2008

Del freddo, del vento e dei cupolini...

Partendo da una domanda posta da Demonio pellegrino in un commento al post precedente, ho pensato di rispondere con un nuovo post...
La Giallina è a tutti gli effetti una naked. Protezione zero da vento e intemperie. Esistono molti cupolini più o meno estesi, che immagino proteggano più o meno bene. Il fatto è che proprio non mi piacciono. A dire il vero, vicino a casa mia vedo spesso parcheggiata una ZR-7 (la 'sorellona' a 4 cilindri della ER-5, esteticamente simile all'errina), che monta un piccolissimo cupolino fumè; non sarebbe nemmeno brutto, ma mi chiedo se sia davvero efficace come protezione.
Quindi.
Mi tengo il freddo? No, io ho risolto molto con la giusta giacca; niente di ché, è una BKS trovata in offerta da Motorama qui a Fiorenza. Però fa decisamente quel che deve fare, cioé proteggere molto bene dal freddo e, direi, anche dal vento; nel senso che come ogni giacca che si rispetti non si gonfia e non fa l'effetto vela che mi crea un grande fastidio. Tutto questo, naturalmente, fino ai 120 Kmh circa. Oltre, c'è poco da fare. E naturalmente uso sempre dei discreti guanti e un proteggi collo (d'inverno e spesso anche nella mezza stagione, quella che dicono non esista più)
Ecco, se dovessi percorrere tutti i giorno parecchi Km in autostrada credo proprio che opterei per un cupolino che protegga bene. O cambierei moto.
Ma il freddo e basta non mi crea molti problemi. Anzi, un po' mi piace pure, nei limiti...
E poi credo che la percezione cambi parecchio da persona a persona. La mia dolce metà, ad esempio, è una freddolosa cronica. Dal momento che, pare, un giorno la Giallina sarà sua (non chiamatela zavorrina, se ci tenete alla pelle), credo che nel suo caso un cupolino anche d'estate sia d'obbligo...

Voi come reagite a freddo e vento? Si accettano suggerimenti ^_^

sabato 19 aprile 2008

Pasticciando coi templates

Il titolo del post dice tutto. La vecchia grafica del blog mi aveva stancato. Sono alla ricerca di nuovi templates da provare e adattare, magari a tre colonne. Quindi se notate repentini cambiamenti o sconnessioni varie, non preoccupatevi ^_^

**AGGIORNAMENTO**

Per adesso, credo mi terrò questo, che poi è uno dei templates di Blogger modificato da 2 a 3 colonne. Grazie a Demonio per il commento. Sono graditi altri commenti e critiche...

mercoledì 16 aprile 2008

Frecce posteriori (finalmente!)

Evvai!
Finalmente sono riuscito a scavarmi quel paio d'ore scarse necessarie a montare le ormai famigerate frecce posteriori.
Menore dell'esperienza maturata con quelle anteriori, stavolta ho deciso di applicare fin dal principio il metodo Capuozzo: arrangiati e qualcosa verrà fuori...
In definitiva, invece che smontare mezzo codone per accedere ai jack delle frecce, ho agito di forbici, saldatore e nastro isolante praticamente dietro la targa. Tanto il portatarga della Giallina non è certo 'slanciato', e copre tutto. In più, ho dovuto tagliare un po' della gomma sul gambo delle frecce col mio fido Victorinox, perché 'sti cazzoni fanno la parte metallica con la filettatura troooppo corta, e quindi dall'interno la vite non agganciava.
Risultato finale non eccelso, ma la soddisfazione ripaga di tutto.
Appena faccio un paio di foto le posto!

Lampeggi!

domenica 13 aprile 2008

Ducati GT1000 Sport Classic 2007

Ragazzi, la settimana scorsa faccio un giro alla Ducati di Firenze, che è a due passi da casa mia, per dare un'occhiata così, tanto per fare...volevo vedere dal vivo le SportClassic, perché ne avevo parlato un paio di giorni prima con un mio amico. Oh, o non ti vedo una GT 1000 nuovissima, rosso fuoco, due Km al contachilometri e gli specchietti ancora da stringere, con su il cartello TEST DRIVE?!?
E' un attimo: veloce calcolo su quanto tempo mi rimane prima di riprendere le bimbe da scuola, e sono già con la patente in mano. I tipi della Ducati sono cordiali e simpatici; un paio di firme sulla liberatoria e via!
Purtroppo il tempo era pochino, ma l'impressione che mi ha fatto la GT 1000 è stata veramente ottima. Per il tipo di motociclista che mi sembra di essere adesso, sarebbe una moto fantastica, sia per lo stile retrò che per l'impostazione di guida, comoda ma pronta a reagire se giri la manopola. Il pompone 1000 DS è incredibile! Il suono, bellissimo, il tiro ai bassi regimi...ovviamente non so come giri in alto perché non ho avuto modo di verificarlo, ma il ragazzo della Ducati mi ha invitato a tornare e a fare un giro più lungo, con le curve! E che vuoi di più dalla vita?
Insomma, non me ne voglia la mia fantastica Giallina, ma la GT 1000 mi è entrata dentro. Mi piacerebbe provare la Sport 1000, dev'essere più scomoda, ma è anch'essa bellissima.
Oh, qualcuno di voi le ha provate? Vi piacciono? Forza con i commenti!

Lampeggi

martedì 11 marzo 2008

Giorni di magra...

Uffa.
In questi giorni la Giallina si muove pochino. Un po' per la pioggia, un po' perché ho parecchie cose da fare e quindi poco, pochissimo tempo per girare un po' con lei...
Anche da fermi, le dedico poco tempo. Ho ancora da montare quelle famose frecce posteriori ^_^
Insomma, due palle!
Meno male che la primavera è vicina!

Lampeggi...

sabato 1 marzo 2008

Una caduta da tonno!!!

Ebbene sì! Sono un tonno!
I'ffattaccio è successo giovedì mattina. Tornavo da Sesto, e dalle parti dell'Ipercoop, ad una rotonda sul bagnato, la Giallina mi s'è un po' scomposta mentre ero piegato per curvare e io, tonno anzi tonnissimo, non ho trovato di meglio da fare che frenare con l'anteriore. Ovviamente, invece che chiudere la curva, la moto mi s'è rialzata quanto bastava per finire (piano piano ovviamente) sul cordolo del marciapiede.
Conseguenze: per me nulla, solo il ditone del piede destro un po' dolorante perchè è rimasto a contrasto con il pedale del freno posteriore. La Giallina si è fittata la marmitta (un frego) e soprattutto si è piegato il pedale del freno; adesso per frenare si fa un po' più fatica perché è tutto verso il motore...poi probabilmente si sono un po' svirgolate le forche, perché la Giallina va dritta ma vibra un po'...appena posso la porto dal dottore.

Riflessioni: sono caduto perché ancora in qualche caso mi irrigidisco di fronte alla situazione imprevista. L'istinto ha prevalso e, contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, mi ha fatto fare la cosa sbagliata, cioè frenare fortemente con l'anteriore. Lo dice anche Keith Code nel suo "A twist of the wrist": l'istinto di conservazione a volte rema contro...
La cosa buona è che, giramento di palle a parte, non ho avuto paura e l'ho presa bene. Mi sono rialzato, ho controllato i danni e sono subito ripartito (anche se andavo a due all'ora per i primi metri ^_^).

Insomma, un'esperienza che da un lato avrei volentieri evitato, dall'altro spero mi serva per 'crescere' come motociclista...

lampeggi a tutti!
leox

mercoledì 13 febbraio 2008

Foto delle frecce

Prima...




...e dopo...


martedì 12 febbraio 2008

Frecce!!! (anteriori...)

'Azz!
Ci sono voluti DUE MESI, e sono solo a metà dell'opera, ma finalmente con orgoglio posso dire di essere riuscito a montare le due frecce anteriori!!!
Per farlo ho dovuto (in ordine sparso):

- allargare col trapano i fori dei ferretti che reggono le frecce dalla parte interna del supporto del faro;
- tagliare la gomma che regge detto ferretto per diminuire lo spessore a cavallo del suddetto supporto faro;
- tagliare i rispettivi terminali elettrici delle frecce e della moto perché incompatibili e quindi...
- procedere ad una pasticciatissima saldatura dei cavetti;
- detta saldatura appariva al sottoscritto particolarmente instabile, quindi...
- dopo aver pasticciato con la guaina termorestringente,
- procedevasi alla applicazione di abbondante nastro isolante (tanto male non farà...)
- chiaramente, essendo il sottoscritto uno squallido dilettante, mentre faceva tutto ciò ha fatto toccare i cavi fra loro, mandando l'impianto in corto circuito ^_^
- senza disperarsi, dopo un primo agghiacciante momento in cui si prospettava il ripristino totale dell'impianto elettrico, con conseguente esborso stellare di dindi, il suddetto dilettante si ricordava fatalmente dell'esistenza dei fusibili, e quindi risolveva il tutto con il cambio di un misero 10Ampere.

Insomma, un gran guazzabuglio, ma che soddisfazione dopo che, cambiato il fusibile, tutto funzionava alla perfezione!
Adesso spero solo che alla prima pioggia questo castello non crolli miseramente ^_^

Appena posso vi posto le foto del prima e del dopo!

Lamps

lunedì 28 gennaio 2008

[Off Topic] Un po' di Open Source non fa mai male...

E che c'entra con le moto, direte voi?
Nulla, è vero. Ma, visto che da qualche giorno ho riformattato il vetusto Toshiba e che quindi sto procedendo alla reinstallazione dei programmi, ne approfitto per pubblicizzare un po' questo concetto dei software Open Source. Perché installare MS Office (tra l'altro aggiornato nella versione 2007 con un'interfaccia discutibile) se posso usare OpenOffice? E' gratuito, è sicuro, funziona bene e, alla faccia di quei disonesti in malafede che sparano sentenze sulla pirateria e ci legiferano su, è LEGALE.
Stesso dicasi per GIMP in luogo del (pur adorato!) Photoshop. E così via.
E' vero, per coerenza dovrei passare ad una delle tante distro di linux. Ci ho pensato, almeno per il Toshiba che è il mio notebook personale. Epperò è anche vero che per tutta una serie di ragioni ho deciso di continuare a sfruttare la mia licenza (pagata cara!) di WinXP Professional. Almeno per ora ^_^
Ma in studio ho resuscitato una vecchia macchina (su cui non si riusciva più nemmeno ad installare Windows) e ci ho messo su una Ubuntu Linux. Adesso funzia egregiamente, è in rete, stampa in rete, etc...non è un razzo (penso a causa dell'interfaccia grafica) ma è grasso che cola, considerato che era una macchina morta.

Insomma, non si vive di sola moto, sembrerebbe. Meditate, gente :)

Lamps!

venerdì 25 gennaio 2008

Tagliando! (aggiornamento)

Eccoci di nuovo.
La Giallina ha filtro dell'aria nuovo, candele nuove, olio freni nuovo, ganasce nuove al tamburo posteriore, mentre con le pasticche conto di farci altri 2/3000 km, poi le cambio. Più qualche altro controllo.
Per riprendere il discorso di prima, considerate le tre ore circa di mano d'opera (a 45 euri l'ora), credo che tutte o buona parte potessero essere risparmiate facendo da se.
Ovvia, vediamo se alla mia veneranda età imparo a fare il meccanico ^_^

Ciriciao!

Tagliando!

Ebbene sì, ci siamo!
Siamo al tagliando dei 18.000 Km, il mio primo tagliando. E spero anche l'ultimo, visto quello che mi costerà soprattutto in mano d'opera ^_^
E' sempre più evidente quanto sia necessario imparare a curare la propria moto da soli, soprattutto se si tratta di moto 'semplici' come la mia Giallina, senza iniezione, centraline etc.
Che c'entra, ci saranno sempre cose per cui il meccanico sarà indispensabile, ma penso proprio che ad esempio cambiare parti come filtro aria, pasticche, tenere d'occhio i livelli dei liquidi sia alla portata di chiunque abbia entusiasmo e un po' di buona volontà; con grande soddisfazione e (anche) risparmio economico.

Tra un paio d'ore la vado a riprendere e vedo come sono cascato.
Poi, nei prossimi mesi, credo che cercherò di apportare qualche piccola modifica in solitudine. Ad esempio un filtro dell'aria aperto, per far respirare meglio il possente motore dell'errina. O un tubo in treccia per il freno davanti (anche se questo mi preoccupa un po' di più, magari mi farò seguire da un amico esperto, ché coi freni non si scherza...)

Lamppps!

mercoledì 23 gennaio 2008

Monte Senario



Uhm...accipicchia, guardo la data dell'ultimo post e mi rendo conto che è passato UN MESE ESATTO!
Maronna mia, e che è successo mai per stare tanto tempo senza aggiornare il blogghino?
Beh, innanzitutto tutta una serie di motivi, che vanno dagli impegni delle feste ad una serie di 'aggiornamenti' all'arredamento casalingo (parecchio fai-da-te, quindi tanta stanchezza ma anche tanta soddisfazione), mi hanno impedito di fare dei bei giri in solitaria con la Giallina. Inoltre anche il tempo, perlopiù umidi se non proprio piovoso, tendeva a scoraggiare. Come i miei cinque lettori sanno (magari fossero venticinque come quelli del Manzoni ^_^) il freddo non mi spaventa per niente; la pioggia invece...beh, diciamo che non mi ferma, ma visto che la conosco la evito quando posso...

Veniamo all'errina. Sì, le frecce sono ancora da montare :-(
Però ho comprato un saldatorino, quindi credo di avere davvero tutto il necessario per procedere, penso lunedì prossimo, al delicato intervento chirurgico.
Sul perché abbia deciso di NON farmi aiutare nonostante la mia inesistente esperienza in materia, magari ci scrivo su un altro post.

E veniamo all'oggetto di questo post: Monte Senario.
Trattasi di monastero a dieci Km da Fiorenza. Non lasciatevi ingannare dall'esigua distanza: una volta arrivati si potrebbe pensare di aver superato un varco spazio-temporale.
Innanzitutto vediamo come ci si arriva. Da Firenze si deve prendere la SS 65 (via Bolognese) in direzione Bologna. Una volta giunti a Pratolino, invece di 'svalicare' verso Vaglia si deve seguire l'indicazione per Bivigliano. Dopo pochi Km, giunti ad un trivio, si prende la strada di mezzo (c'è il cartello per Monte Senario).
Ormai è questioni di poche curve, e poi si può scegliere: si parcheggia la moto e si fa l'ultimo chilometro (circa) a piedi seguendo quella che i monaci chiamano la 'Via della preghiera, del silenzio e del riposo'; è una strada che si può percorrere solo a piedi e, passando attraverso un bosco di conifere, conduce al monastero in un modo direi catartico.

Oppure, ed è ciò che ho fatto io l'altro giorno per mancanza di tempo, si può arrivare in moto fino in cima. E' meno poetico ma più pratico.
Una volta raggiunto il monastero, sorvolando sui possibili risvolti mistico-religiosi che non mi competono, si può godere di una serie di viste molto belle, non tanto su Firenze quanto sul Mugello. Da un lato si trova anche una tavola sotto vetro dell'Istituto Geografico Militare, che illustra paesi e monti visibili dal belvedere. Non l'ho fotografata perché la condensa la rendeva pressoché illeggibile.
Ecco un po' di foto prese quella mattina.





Dal punto di vista motoristico, la gitarella è breve ma simpatica, con qualche curva 'a modino', anche se niente di impegnativo. In ogni caso, si arriva a 817 metri s.l.m., che è più o meno l'altitudine del passo del Giogo.
Diventa un po' più interessante si la si unisce per esempio alla Panoramica dei Colli Alti, che da Sesto Fiorentino porta proprio a Pratolino.

Beh, per adesso è tutto. Un solo consiglio: se andate a Monte Senario, magari la mattina presto, fermatevi un attimo ad ascoltare il silenzio, ad annusare l'aria. Sono cose che proprio non appartengono alla città...

lamppps