sabato 20 ottobre 2007

Lo Zen...

"Se fai le vacanze in motocicletta le cose assumono un aspetto completamente diverso. In macchina sei sempre in un abitacolo; ci sei abituato e non ti rendi conto che tutto quello che vedi da quel finestrino non è che una dose supplementare di TV.
Sei un osservatore passivo e il paesaggio ti scorre accanto noiosissimo dentro una cornice.
In moto la cornice non c'è più. Hai un contatto completo con ogni cosa. Non sei più uno spettatore, sei nella scena, e la sensazione di presenza è travolgente. È incredibile quel cemento che sibila a dieci centimetri dal tuo piede, lo stesso su cui cammini, ed è proprio lì, così sfuocato eppure così vicino che col piede puoi toccarlo quando vuoi — un'esperienza che non si allontana mai dalla coscienza immediata. "

(Robert M. Pirsig, LO ZEN E L'ARTE DELLA MANUTENZIONE DELLA MOTOCICLETTA)



Si può essere d'accordo o meno...
A me sembra un bel modo di vedere il motociclismo, almeno nella sua versione 'stradale', non pistaiola (non ho mai corso in pista, quindi non so assolutamente cosa si possa provare...).
La Giallina è decisamente stradale, e decisamente nuda. Niente cupolini, niente carene. L'aria addosso si sente taaanto. Ed è proprio una bella sensazione, per niente fastidiosa (al limite basta vestirsi in modo appropriato...).
La strada è sotto i piedi, lì dove fino al momento di salire su una moto non ti saresti mai aspettato potesse essere.
Il 'contatto' fisico col mezzo non è proprio paragonabile a quello che hai con l'automobile.
Vado, sennò comincio a straparlare...

Lampeggi!

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